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NEWS - 5 Maggio 2020
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Col suo incredibile “violino blu”, il maestro liutaio Stefano Trabucchi da Cremona alla corte reale di Bangkok…

di Roberto Messina

La suggestiva storia del “violino blu” è in sintesi quella di una commissione assai speciale, per uno strumento specialissimo… Tutto nasce in un contesto dorato, a Oriente, Bangkok per l’esattezza, in seno alla “Princess Galyani Vadhana Institute of Music”, prestigiosa e rinomata scuola di perfezionamento per giovani strumentisti di talento, fondata dalla principessa Galyani Vadhana, sorella dell’amato re thailandese Bhumibol Adulyadej (Rama XI).

Prima della sua scomparsa, la principessa aveva tenuto ad avviare nella capitale thailandese una scuola di musica che potesse spiccare per qualità dell’organizzazione e dell’offerta culturale e formativa. E soprattutto per la “visione” e l’apertura, decisamente rivolte al futuro.

La principessa Vadhana aveva un colore prediletto, il “blu cielo”, utilizzato sovente per i suoi vestiti regali e le decorazioni. Da qui, la curiosa e indubbiamente originale idea di coloro che hanno proseguito ed ereditato la significativa e lusinghiera mission di mecenatismo della regnante, di voler far costruire strumenti classici (un violino, un pianoforte ed un clavicembalo) con questo particolare e indubbiamente raffinato e spettacolare colore.

Al maestro liutaio Stefano Trabucchi, uno dei più rinomati e affermati artigiani-artisti, espressione felice e moderna della formidabile e antica scuola di Cremona, è stato così ordinato e commissionato un violino blu. Facile a dirsi ma non a farsi, Trabucchi è riuscito a dare vita ad un esemplare unico al mondo. Un capolavoro, che pur mantenendo la tradizionale metodologia costruttiva della liuteria classica cremonese, si è, per così dire, “vestito”, ammantato di una livrea inedita e speciale.

La verniciatura di questo esemplare – ci ha spiegato il maestro nella sua affascinante bottega di Cremona di via Bella Rocca, cuore della città, due passi da Piazza Stradivari e dal Museo del violino – è stata letteralmente una sfida, una partita ardita, a cominciare dal lato tecnico. Le nostre vernici, quelle che usiamo abitualmente, per capirci, tendono al giallo. Per cominciare, ho perciò dovuto inventare un nuovo sistema per mantenerne intatta la trasparenza, e immutata la possibilità di percepire tutta la grande bellezza delle tinte naturali del legno, delle marezzature dell’acero e delle venature dell’abete della Val di Fiemme. E nel contempo, far risaltare il blu della principessa Vadhana. Un risultato raggiunto con l’impiego di pigmenti estratti dai lapislazzuli, con sopra una vernice totalmente trasparente”.

Il violino blu, ha avuto un gran successo, inaspettato, con un impressionante risalto mediatico: migliaia di condivisioni sui social, servizi tv e video internet, articoli sulla stampa nazionale e internazionale. In Italia ne hanno scritto, tra gli altri, la Repubblica e Ulisse.

Trabucchi, 50enne sondriese, dal 1992 con la sua superba bottega cremonese, messaggero liutaio globetrotter in perenne tour per il mondo a rappresentare e promuovere la sua arte e quella di cui è legittimo erede, e dopo due mesi di lavoro (uno solo per la verniciatura!) ha dunque creato un’altra meraviglia di strumento con la sua resa acustica che risulta assolutamente indenne, uguale alle altre, per nulla soffocata dall’esclusiva necessità cromatica.

E nulla, al solito, viene per caso. In un suo precedente viaggio thailandese del 2015, commosso ed entusiasmato dal grande affetto dei thailandesi per la loro famiglia reale, Stefano aveva realizzato un violino dedicato all’allora sovrano Rama IX, decorato con il suo stemma, che aveva spedito a Bangkok. Omaggio tanto apprezzato, da essere prontamente esposto nella superba mostra dedicata al re nella capitale thailandese.

Sono andato personalmente a consegnare il violino blu lo scorso novembre – racconta Trabucchi –  e sono tornato in Thailandia quando è stato suonato alla cerimonia di consegna dei diplomi agli allievi dell’Istituto, presente la principessa Sirindhorn. Sorpresa nella sorpresa, a fianco del mio strumento, un incredibile pianoforte blu realizzato dalla Steinway! Che dire? Emozione alle stelle e gioia per questo duo propriamente fantastico!”.