Villa Frigerj, è una villa ottocentesca conosciuta con il nome di Villa Comunale di Chieti. Venne fatta costruire negli anni ’30 del Novecento dal barone Frigerj, secondo i dettami del gusto neoclassico, e ceduta prima al Comune e poi allo Stato.
A Villa Frigerj, in un contesto verde chiuso al traffico veicolare e di rara bellezza, si trovano alberi secolari, fontane, preziose strutture architettoniche, percorsi nascosti, panchine di pietra e uno splendido belvedere da cui si possono ammirare le vette della Majella. Sempre all’interno della Villa Comunale c’è un laghetto illuminato con ponti di pietra e con al centro la famosa statua di Nettuno.
Particolarissima la struttura degli " archetti ", una corona di panchine a diverse altezze e immersa nel verde, meta di generazioni di studenti dei capoluogo teatino. In una delle aiuole principali è possibile vedere una ricostruzione in tasselli di pietra a terra di Achille a cavallo, simbolo della città di Chieti.
Il viale principale è realizzato con lastre di pietra su cui insiste un ricamo di cemento lavato, con un disegno dal gusto vagamente liberty.
La pavimentazione presenta un disegno elicoidale di fasce ( ricorda simbolicamente il DNA ) da cui si sviluppano i caratteri ereditari della cultura teatina: a terra sono scritti versi di sonetti sei-settecenteschi incisi su lastre di ghisa ed inseriti sulle sottili fasce trasversali. Essi scandiscono il cammino lungo il viale.
Dal 1959 la Villa ospita il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, di fortissimo interesse per le collezioni di reperti dell’area abruzzese.
Tra le opere lì conservate è noto a livello internazionale il Guerriero di Capestrano (VI sec.
a.c.), una stele funeraria di primaria importanza per lo studio delle popolazioni sannitiche, che abitavano quest’area prima dell’invasione romana.
Ci sono inoltre la sezione di archeologia romana, nella quale svetta l’enorme statua di Ercole del I sec. a.c. che proviene dagli scavi di Alba Fucenses., la collezione otto-novecentesca Pansa, che contiene avori, bronzetti figurati, gioielli e vetri, nonchè la raccolta numismatica che annovera ben 15.000 pezzi, esposti in 12 vetrina tematiche, che vanno dal IV a.c al XIX secolo.