La Villa di Bellavista deve il suo nome allo splendido panorama sul Montalbano e sulle Cerbaie fino alla valle dell’Arno che si gode dalla collina dove sorge la villa. Un tempo ricca di giardini e adorna di fontane e statue, era considerata la villa più bella d’Italia dopo la reggia di Caserta. L’aspetto attuale risale a dopo il 1673, quando Francesco Feroni tornò in Italia e acquistò una tenuta di 45 poderi con edifici agricoli da Cosimo III de’ Medici.I lavori di progettazione della villa furono affidati a Antonio Maria Ferri, che terminò i lavori nel 1699. Nel 1939 fu acquistata dal Ministero degli Interni Direzione Generale dei Servizi Anticendi che provvide al suo restauro. Più tardi si collocò nella villa una casa di convalescenza per i Vigili del Fuoco dedicata a Tullio Baroni. L’edificio presenta quattro massicce torrette angolari e una balconata a livello del primo piano e un’altra simile, ma più breve, sul cornicione. Le torrette dalla parte della facciata sono sporgenti e conferiscono al fronte principale un aspetto curvilineo avvolgente. Le finestre sono profilate da cornici in pietra serena in contrasto con il bianco opaco degli intonaci. Al centro della facciata, all’altezza del tetto si trova un grande orologio entro un timpano decorato da volute. Il prospetto posteriore è caratterizzato da una scala a doppia rampa. La villa è incentrata su un magnifico salone centrale, che si estende in altezza su due piani; ha dei ballatoi con balaustre che servivano ai musicisti durante le serate da ballo. L’affresco sul soffitto riproduce il Trionfo della nostra santa fede, tema scelto da Fabio Feroni, quale combattente a Vienna contro gli ottomani. Le stanze, perlopiù affrescate da Pier Dandini e dal quadraturista Rinaldo Botti, sono allineate in modo da creare delle lunghe vedute prospettiche con le porte regolarmente allineate. La cappella fu decorata da Giovan Battista Ceceri. All’interno fu collocata per un certo periodo il cranio-reliquia di Santa Barbara.