Il palazzo “Ca’ Foscari”, sede centrale dell’omonima Università di Venezia, rappresenta uno dei più singolari esempi di architettura gotica veneziana, collocato nel cuore della città lagunare, nella posizione unica “in volta” del Canal Grande, da cui si staglia la facciata Quattrocentesca. Peculiarità del bene è la condivisione di un patrimonio storico unico con l’attività quotidiana e vivace tipica di una istituzione universitaria. Studenti, docenti, cittadini e turisti oggi possono vivere e ammirare spazi e manufatti impreziositi dal tempo e dall’arte e contemporaneamente funzionali allo studio e al lavoro. “Ca’ Foscari”, che è diventato il simbolo identitario dell’Università, venne acquistato nel 1452 dal doge Francesco Foscari, che lo ricostruì secondo canoni architettonici innovativi per l’epoca per farne un prestigioso centro di attività politiche e diplomatiche della Serenissima. Le mura di cinta merlate e i cortili rievocano ancora i fasti rinascimentali e gli illustri personaggi che vi furono ospitati: da sovrani come Enrico III di Valois e Pietro I Zar di Russia, ai pittori vedutisti come il Canaletto e il Guardi, che proprio da questo edificio dipinsero suggestivi scorci veneziani. Non mancano i momenti bui nella storia di Ca’ Foscari: dopo la caduta della repubblica, gli austriaci la utilizzarono come caserma, contribuendo al suo deterioramento. Il palazzo ritroverà splendore solo con l’unità d’Italia, diventando nel 1868 sede della neonata Scuola Superiore di Commercio, prima in Italia e seconda in Europa. Nel Novecento con la trasformazione in Università, iniziò anche un importante restauro sotto al guida di Carlo Scarpa: Il grande architetto intervenne in due occasioni, nel 1936 e nel 1956, per adattare gli spazi dell’edificio gotico alla vita universitaria, in un raffinato connubio tra antico e moderno che trova la sua massima espressione nella realizzazione dell’Aula Magna, ancor oggi attivissimo luogo di incontro e di studio dell’Ateneo.