Il complesso settecentesco di Villa Donà delle Rose risulta composto in: villa padronale; un’ampia e solida barchessa di gusto palladiano; un’oratorio con chiesetta neoclassica; un grande brolo racchiuso da alte mura di mattoni; un’estesa tenuta; la torre colombara; un cancello monumentale in ferro battuto con due grosse anfore marmoree scolpite sopra i pilastri che dava accesso al parco di fronte la villa; le case a schiera dei contadini ai lati del parco. La villa veniva utilizzata per seguire il lavoro nei campi. Ispirata al palazzo veneziano, ha la facciata rialzata al centro a sopralzo coronato da timpano e la tripartizione della pianta con la sala centrale rettangolare che attraversa tutto l’edificio in profondità e che lo divide in due vani laterali all’asse con la scala che porta ai due piani superiori, cui il primo è quello nobile. La casa padronale dei Donà delle Rose, che l’abitarono fino alla fine dell’Ottocento, prima di arrivare alle attuali proprietarie Pellizzari, ha subito varie vicissitudini e cambiamenti di proprietà. durante la Prima Guerra Mondiale fu adibita ad ospedale militare, e fino al 1960 fu sede municipale con annessa abitazione del Segretario ed archivio. Fu anche punto di riferimento per l’allevamento del baco da seta, laboratorio di pelli, poi confezioni. Oggi, al secondo piano troviamo un’abitazione mentre al pianterreno un Istituto estetico.