All’interno di una straordinaria cornice paesaggistica, nella vallata dell’Agri, circondata dalle cime dell’Appennino Lucano, emergono imponenti i resti della città romana di Grumentum, che nasce come centro lucano agli inizi del III sec. a.C., viene interessata dal passaggio di Annibale nel II sec. a.C. e, divenuta colonia romana sotto Cesare, diventerà in età imperiale la città più importante della Lucania antica. Oggi si possono ammirare le rovine eccezionalmente conservate di tutti i maggiori monumenti urbani (foro, templi, basilica, teatro, anfiteatro, domus con mosaici, impianti termali, acquedotto…) e si può visitare il Museo Archeologico Nazionale connesso. A poche decine di metri dal Parco, presso la necropoli romana, si conservano i resti del santuario di San Laverio, primo martire lucano, perseguitato a Grumentum nel 312. Particolarmente interessante il rapporto tra archeologia e prodotti enogastronomici della valle, che hanno ottenuto ambiti marchi a livello nazionale ed europeo anche grazie alle loro radici attestate archeologicamente. In particolar modo, il vino prodotto nel territorio di Grumentum (decantato da Plinio e Strabone per la sua qualità) può rappresentare l’antenato dell’Aglianico, il cui nome deriverebbe dalla gens Allia (e dai praedia alliana, possedimenti coltivati a latifondo), attestata epigraficamente proprio a Grumentum.
Il Parco Archeologico di Grumentum ricade nel territorio comunale di Grumento Nova, un delizioso borgo medievale d’altura che, posto in posizione dominante sulla valle, rappresenta una meravigliosa terrazza sulla Val d’Agri e sul lago del Pertusillo. Nei vicoli del borgo, oltre ai riusi di monumenti romani, si può visitare il Palazzo Giliberti, dimora storica vincolata dal MIBAC, che al suo interno conserva il ricchissimo fondo librario “Carlo Danio”, con oltre 2000 tra incunaboli, cinquecentine e seicentine, oltre a una bibliomediateca moderna. Il Castello Sanseverino, primo nucleo dell’abitato medievale, fu realizzato attorno al 1000 e restaurato da Carlo Maria Sanseverino nel Seicento. Residenza della poetessa dell’Arcadia Aurora Sanseverino, è oggi visitabile nel suo eccezionale salone affrescato. Il Borgo conserva poi numerose chiese e un museo civico ecclesiale, nel quale è conservata la reliquia “Terra mixta cum sanguine Christi”. Il territorio della Val d’Agri, caratterizzato da una natura lussureggiante, è parte del Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese: si possono ammirare il lago del Pertusillo, diverse cime degli Appennini che superano i 1700 metri (Monte di Viggiano, Volturino, Sirino), boschi e foreste con una elevata biodiversità. L’enogastronomia della zona è caratterizzata in particolar modo dai marchi IGP (Fagiolo di Sarconi e Canestrato di Moliterno) e dal Vino DOP Terre dell’Alta Val d’Agri.