Il castello di Banchette porta con sé secoli di storia, seguendo il magnifico viale alberato si viene colti quasi di sorpresa quando, dopo l’ultima curva in mezzo al verde, si apre davanti ai propri occhi l’imponente bastione sovrastato dalla torre dalla merlatura a forma scalare caratteristica del castello. La balconata del parco nobiliare offre un panorama d’eccezione sul fiume Dora e sulla natura mozzafiato di uno dei più bei fiumi d’Italia. Infiniti gli angoli suggestivi del parco secolare, alla scoperta di veri e propri tesori botanici. L’edificio risale al periodo anteriore al XII secolo, ma il più importante restauro fu operato dalla famiglia Pinchia. L’ultimo e più noto esponente della famiglia fu Emilio, uomo politico, scrittore e poeta, che per i suoi meriti si vide concesso dal re nel 1904 il titolo di Conte di Banchette. Sul finire del XIX secolo, il Conte volle realizzare una residenza articolata in diversi ambienti adatta sia per le funzioni di rappresentanza che per l’abitazione di più gruppi familiari, affidando i lavori che porteranno il castello alla conformazione attuale ad Ottavio Germano, collaboratore del famoso Alfredo D’Andrade.