Il primitivo castello e’ stato costruito nel secolo XI secolo da Ripandolfo VI ma non si hanno molte notizie sulla sua struttura originaria. Si puo’ dedurre che fu molto ampio poiche’ ospito’ contemporaneamente Re Carlo I e Papa Gregorio X. Solo nel XII secolo si trovano fonti certe che si riferiscono al Castrum Vayrani. L’aspetto ben diverso dai resti attuali. C’e’ chi presume che fu costituito da tre torri per riuscire a resistere agli attacchi dell’Abate di Montecassino e chi sostiene che fosse costituito da un unico, grosso torrione a pianta quadrata con coronamento appiombante dominante, dalla sommita’ del rilievo, con poche abitazioni sparse sulla pendice e circondate da una cinta muraria relativamente stretta. Nel 1193 sotto la guida del castellano Rugero di Chieti, seppe restistere all’assedio dell’esercito di Enrico VI di Svevia e di Roffredo dell’Isola dal quale il popolo vairanese trasse il motto: "Vairanum acriter impugnans in nullo profecit" ovvero "Vairano anche se duramente attaccata non fu espugnata". Un documento del 1271 menziona che il castrum fu racchiuso in nuove mura e fa supporre che in questo periodo la sua configurazione passo’ da quella di torrione isolato all’aspetto quadrilatero con torri angolari tipico dell’architettura angioina dell’Italia meridionale. Nel 1437 Vairano fu saccheggiato dall’esercito del Patriarca Vitellesco mandato dal papa Eugenio VI. Nel 1461 i casali e il castello conobbero la furia distruttrice dell’esercito di Marino Marzano che lasciò Vairano, secondo le cronache dell’epoca, “depopulata et dehabitata”. Tra il 1491 e il 1503 il Castello fu completamente ristrutturato ad opera del feudatario Innico II d’Avalos. La fortezza è composta da 4 torri, di cui la più massiccia è detta torre “mastra”. L’interno è ormai completamente diruto, però ancora sono visibili la suddivisione dei piani, le cucine, le carceri e l’antica cisterna. Il borgo è circondato da mura intervallate da 14 torri. Tre porte consentono l’accesso al borgo: Porta Oliva, Porta di Mezzo o Mezzogiorno e Porta Castello o S. Andrea. All’interno è visitabile l’antica chiesa di S. Tommaso Apostolo (XIV sec.), mentre appena fuori delle mura, da poco restaurata, è ubicata la chiesa di S. Maria di Loreto (XVI sec.). Come arrivare: – In auto: da Napoli e Roma: A1, uscita Caianello, poi SS 85 fino a Vairano Patenora. Da Bari: A16, uscita Benevento, poi SS 372 fino a Caianello, poi SS 85 fino a Vairano Patenora. – In treno: stazione Vairano Patenora: linea Napoli-Isernia-Campobasso.