Capo Milazzo è uno dei siti paesaggistici più affascinanti della Sicilia sotto il profilo ambientale e naturalistico. L’importanza della posizione geografica ha reso questo luogo protagonista fin dall’antichità di numerosi eventi storici e culturali. Basti pensare alla visione archetipica e letteraria che ne offre l’epica classica: è proprio qui che Ulisse e i suoi compagni, naufragando, incontrarono Polifemo. È uno spettacolo incantevole di colori: il verde intenso e il marrone bruciato che riveste lo sperone roccioso, si sposa con il blu smagliante del mare. Una vasta area del capo è occupata dalla Fondazione Lucifero, scenario d’incommensurabile bellezza costituito dal Promontorio di Capo Milazzo. Il suo utilizzo è riservato ad attività socio-assistenziali per bambini appartenenti a famiglie in situazioni di disagio economico e sociale offrendo un “luogo ideale” lontano da rumori e frenesia cittadini, in cui possano giocare spensierati. La zona comprende il Santuario di sant’Antonio da Padova, realizzato all’interno di una grotta che sembra aver dato rifugio al santo durante una tempesta nel 1221. Percorrendo il crinale della penisola si può arrivare al Monte Trino, punto più alto di questa lingua di terra, il cui nome deriverebbe dalla triade pagana, Apollo, Diana e Iside. Ai Laghetti di Venere, piscine naturali riempite con l’alta marea, la bellezza dell’ambiente e dei paesaggi di Capo Milazzo non si ferma alla parte emersa ma continua sott’acqua: forme di vita interessanti, colori forti, scenari stupendi. Questi luoghi sono idonei alla crescita di alghe e svariate popolazioni marine come cernie, murene, polpi e scorfani; il fondale di rocce miste a sabbia si alza per formare la secca di Levante. La natura si manifesta anche in una grande varietà di specie animali e vegetali: tanti cespugli come la ginestra e il cappero, tra le specie animali la donnola e il riccio, ma anche molti uccelli come il falco pellegrino, il cormorano e varie specie di gabbiani. Dall’alto, l’edificio del Faro domina sulla Secca di Ponente, piccola e isolata. Sorpassati Punta Messinese e il grosso scoglio detto "il Carciofo", si giunge alla suggestiva Baia di sant’Antonio, dai fondali bassi e rocciosi. Durante tutte le stagioni, questo luogo richiama i giovani dalla città e dai centri vicini per trascorrere il tempo all’ombra degli uliveti, a contatto con la natura e con il mare, ammirando il panorama e il sole scomparire dietro le Isole Eolie.