In una cornice poetica e suggestiva a sud di Roma e a pochi chilometri dal mare, si trovano i Giardini della Landriana, grande tenuta creata dalla Marchesa Lavinia Taverna Gallarati Scotti e dal famoso architetto paesaggista inglese Russel Page a partire dai primi anni ’60. La proprietà della Landriana fu acquistata nel 1956 dal Marchese Gallarati Scotti e il giardino nacque quasi per caso: dapprima furono piantati gli alberi – pini, eucalipti – per fare un po’ di ombra al casale e per frenare i venti che soffiavano dal mare. In seguito la Marchesa Lavinia continuò a dedicarsi alla cura delle piante quasi per un gioco e a poco a poco insieme alla nascita delle piante nacque anche una passione che era destinata a trasformare i giardini in quello che oggi risulta essere uno dei parchi naturalistici più belli e raffinati di tutta Italia. Infatti, con l’aiuto di Russell Page, la Marchesa riuscì ad ottenere un progetto ben disegnato, che impose ordine alla sua collezione di piante. Page suddivise il grande giardino in spazi circoscritti, dal disegno geometrico, sottolineato da siepi e vialetti, in cui le piante dovevano essere inserite in modo fluido. Con un lungo studio, Lavinia riuscì a creare un giardino che pur trovandosi in ambiente mediterraneo si basava su schemi di colore delicati, giochi di pieni e vuoti dosati con le potature, rigore nel disegno e controllo nella gamma di piante proposte. Nacquero così alcuni fra i giardini più noti e riusciti, quali la Valle delle rose, il Viale bianco, il Giardino degli ulivi. La caratteristica del giardino è infatti quella di essere diviso in “stanze”ognuna delle quali vanta una particolare caratteristica botanica che la rende unica. A metà degli anni Novanta, Lavinia decise di allargare ulteriormente il giardino al di là della recinzione originaria, in un’area dove si trovava un vecchio frutteto. Nacque così il capolavoro del Nuovo Giardino Grigio, che insieme al Prato blu ed al grande prato della mostra "Primavera alla Landriana" segna un ritorno al mondo assolato del Mediterraneo, nel resto del giardino ormai filtrato dall’ombra. Oggi la Landriana è gestita da Stefanina Gallarati Scotti Aldobrandini, figlia della Marchesa Lavinia Taverna che con passione cura personalmente la tenuta ed accoglie ogni anno i visitatori e gli amici. Le mostre di florovivaismo e artigianato richiamano infatti anche il glamour dei salotti e della nobiltà romana che si da appuntamento ai Giardini della Landriana, per riscoprire una naturale comunione con la natura ed improvvisarsi “giardinieri” ed appassionati del verde per un giorno. È auspicio della proprietà che la Landriana diventi sempre più un fiore all’occhiello per il litorale romano: la terra su cui sorge il Giardino è carica di storia. Alla fine degli anni ’50 per realizzare quello che è oggi uno dei Giardini più belli dell’Italia centrale, la famiglia Gallarati Scotti dovette fare i conti con le mine e i resti di quello sbarco alleato che durante la seconda guerra mondiale interessò la zona. Ebbene la rinascita e il continuo rigenerarsi della Landriana e delle sue splendide essenze arboree, sovrebbe rappresentare anche una rinascita per il suo territorio, per il suo mare che di li a pochi metri regala ancora tante emozioni. Lo staff dei Giardini lavora moltissimo per promuovere la struttura a livello nazionale ed è positivo il lavoro sinergico con tutti gli altri attori locali, dalle istituzioni ai privati per sviluppare e consolidare importanti progetti di marketing territoriale, che possano da un lato offrire occupazione, dall’altro sostenere un adeguato processo di valorizzazione dell’intera zona. Due gli eventi dedicati al mondo del giardinaggio e del florovivaismo che vengono organizzati ai Giardini della Landriana nel corso dell’anno. Una è la mostra “Primavera alla Landriana” (in calendario nelle ultime settimane di aprile) che ogni anno, vede protagonisti i 10 ettari di giardini immersi in un’atmosfera romantica ed elegante. Un’armonia di profumi e di colori che crea un’esclusiva scenografia di luci naturali. Il visitatore può avanzare nell’ampiezza degli spazi caratterizzati da forme morbide, ondulate e geometriche e respirare una magica purezza insieme alle piante, ai fiori e agli alberi: gli abitanti di questi incantevoli giardini. Ad ottobre invece è la volta di “Autunno alla Landriana”: la manifestazione dedicata alle piante nella stagione in cui si avviano i grandi lavori che faranno bello il giardino. L’edizione autunnale – rispetto a quella primaverile – è caratterizzata da un’esplosione di colori e forme, vero e proprio simbolo della stagione dorata. Frutta di ogni genere, con una particolare enfasi sui frutti antichi e dimenticati. Bacche, zucche, peperoncini, funghi, foglie che cambiano colore con l’arrivo dei primi freddi, creano nel parterre della fiera un arazzo variopinto e generoso, grazie al quale sembra di avvicinarsi ai ritmi più antichi della natura nel suo eterno avvicendarsi delle stagioni. Le finalità che Autunno alla Landriana si propone sono essenzialmente pratiche – come del resto squisitamente pratica, manuale, legata alla vita della natura e all’umiltà della terra è l’arte del giardinaggio. La mostra vuole mettere a disposizione del pubblico appassionato e competente che ormai ruota intorno al mondo del giardino quanto di meglio offra il vivaismo italiano, proprio nella stagione per definizione legata ai lavori della terra. Durante Autunno alla Landriana produttori specializzati ed esperti propongono le proprie piante a giardinieri ed appassionati che fremono dal desiderio di mettersi al lavoro: in autunno si pianta, si pota, si rifanno le siepi ed i prati, si interrano i bulbi, si da’ avvio al paziente lavorio grazie al quale la primavera in giardino sarà ancora più smagliante e festosa. Il panorama degli espositori presente alle due fiere è internazionale: la Landriana può contare su presenze da ogni parte d’Italia, ma anche coltivatori ed esperti provenienti dall’estero in particolare Francia e Germania. Le due fiere vengono costantemente promosse tra un pubblico di addetti ai lavori e le azioni di comunicazione messe in campo in tutti questi anni si sono tradotte in consenso. Tanto che sono numerosi gli espositori che si mettono in contatto con la segreteria organizzativa per partecipare e proporre le loro novità. Tutte esclusivamente di qualità e selezionate rispetto al panorama nazionale offerto dalle altre mostre di giardinaggio. Alla Landriana infatti siamo a pochi passi da Roma, e nei pressi del mare. Una location unica in Italia. Anche per il clima di cui i Giardini della Landriana possono beneficiare: non dimentichiamo infatti che i Giardini sono una porta per il Sud, che lungo la costa del Tirreno ci sono centinaia di giardini ‘al mare’ i cui proprietari cercano di creare angoli esotici anche magari con scarso approvvigionamento di acqua o terreni sfavorevoli. Ed ecco quindi trovare spunto dagli stand delle piante succulente, dei magnifici Agavi, vere sculture vegetali capaci di dare carattere anche ad un angolo sassoso, o le piante a foglia grigia resistenti alla siccità e al sole per i quali gli stessi Giardini della Landriana possono essere una fonte di ispirazione con il famoso Bordo Grigio, che alla Landriana presenta la pienezza del suo rigoglio.