La Certosa di Calci è uno dei più grandi complessi monastici della Toscana e il monumento più rappresentativo della provincia di Pisa dopo la Piazza dei Miracoli. Venne fondata nel 1366 ai piedi del Monte Pisano in una valle chiamata "Buia", che da allora divenne la "Val Graziosa" perché toccata dalla Grazia divina dovuta alla presenza dei monaci. L’attuale aspetto si deve in particolare ai lavori svolti tra il 1764 e il 1797, che riguardarono il prospetto principale, il piazzale antistante, la foresteria e altre parti dell’edificio, che si arricchì di affreschi e "trompe-l’oeil" ad opera dei più noti decoratori dell’epoca. Da ricordare sono anche l’antica farmacia e l’ingegnoso apparato idraulico ancora in parte funzionante. La Certosa divenne parte del demanio pubblico nel 1866, ma i certosini vi abitarono fino al 1972. Dal 1978 l’ala ovest è adibita a museo aperto al pubblico dall’Università di Pisa. In esso si possono ammirare molte collezioni legate al territorio pisano, con parte del patrimonio dell’Orto Botanico di Pisa e pezzi di enorme importanza geologica, paleontologica e biologica. Le collezioni della osteologia dei Cetacei e della malacologia del ‘700 sono uniche in Italia per importanza storica e scientifica. Nel 1988 in Certosa sono state girate alcune scene del film "Il piccolo diavolo" di Roberto Benigni. Viene visitata da circa 40000 persone l’anno, ospita convegni e eventi culturali, come il "Certosa Festival". Tuttavia, per mancanza di adeguati finanziamenti e a causa di recenti piogge ampie zone delle coperture sono in stato di degrado e alcuni affreschi sono stati danneggiati. Il Comune di Calci, che sta riqualificando l’area esterna alla Certosa con il rifacimento dell’illuminazione e della fognatura, ha indirizzato una lettera al Ministro Bondi per sollecitare un intervento dello Stato e ha recentemente tenuto un Consiglio Comunale aperto alla cittadinanza nel refettorio della Certosa sul problema.