Il Polo Culturale San Francesco è frutto di un’operazione di recupero che ha coinvolto un ex convento, costruito in origine secondo criteri architettonici semplici e con materiali reperiti in loco. In origine il complesso era composto da una Chiesa dalla tipica forma “a fienile” a navata unica e da un Convento di limitate dimensioni con annesso un chiostro utilizzato per la coltivazione di prodotti della terra; successivamente, Chiesa e Convento vennero ampliati e in particolar modo all’inizio del ‘600 ci fu un’ulteriore trasformazione con il capovolgimento dell’altare maggiore dalla parte dell’antica porta. Le descrizioni dell’epoca fanno luce sulle camere e dormitori dei frati, allestite con tutto ciò che fosse necessario loro, comprese varie collezioni di quadri Nel 1811, con le soppressione degli ordini religiosi decretata da Napoleone, furono requisite la maggior parte delle opere d’arte tra cui il polittico di Pietro Alemanno raffigurante la Vergine con Bambino e numerosi santi, oggi conservata a Milano Pinacoteca di Brera. Con la Restaurazione del 1816, il Convento riuscì a sopravvivere fino al 1860, anno in cui fu definitivamente soppresso. Nel 1876 il Convento venne adibito a caserma e la Chiesa abbandonata, fu trasformata prima in magazzino e poi in falegnameria. Nell’ultimo secolo, il piano superiore del Convento divenne Asilo Infantile, mentre il piano inferiore fu destinato a servizi socio-sanitari, fino agli interventi di recupero finanziati dal Sisma del 1997 e dalla Comunità Europea, in cui l’Amministrazione Comunale destinò il complesso, Chiesa e Convento, a Polo museale e centro propulsore della vita culturale della città.