Tradizione e folklore si intrecciano nella manifestazione storica “Il Palio della Rocca” che si aprì nell’anno 1986 per rievocare un momento significativo della storia di Serra Sant’Abbondio: l’edificazione da parte dell’architetto militare Francesco di Giorgio Martini, durante il governo del duca Federico da Montefeltro (1444-1482), della Rocca di Sant’Abbondio. Tra il 1476 e il 1486 il duca Federico da Montefeltro commissiona a Francesco di Giorgio Martini, il famoso architetto senese vissuto tra il 1439 e il 1502 e realizzatore del Palazzo Ducale di Urbino, della Rocca di San Leo e di Mondavio, il progetto della “Rocca della Serra” cioè una costruzione fortificata in grado di assolvere al compito di difendere il passo appenninico. “La Serra altro castello suo ha fatto fondare una Rocca con una torre principale quadra: ” è così che inizia la descrizione dettagliata che lo stesso Francesco di Giorgio Martini ci ha lasciato della rocca nei suoi “Trattati di architettura, ingegneria e arte militare”. Nell’anno 1508, essendosi estinto il casato di Montefeltro, iniziava per lo Stato di Urbino la Signoria dei Della Rovere. Francesco Maria I, nel primo periodo della sua Signoria, visito Città e Terre del Ducato per constatare le condizioni e le necessità delle popolazioni comprese nei confini dello Stato e in occasione della visita alla Serra Sant’Abbondio, il duca si preoccupò di far aggiornare lo Statuto del Comune. Si ha notizia da una delibera comunale del 1908 che ogni anno nel territorio del Comune di Sant’Abbondio si celebrava la Festa dello Statuto in segno di riconoscenza perenne dell’intera comunità verso il Duca di Urbino per la sua magnanima concessione. La manifestazione che si svolge ogni anno la domenica che precede il 16 Settembre, giorno della Festa del Patrono Sant’Abbondio è da una parte ricerca e rievocazione storica, dall’altra è competizione tra i tre castelli e i tre borghi che si contendono il “Palio della Rocca”. Abbiamo notizia che Serra aveva nel proprio territorio tre Castelli: quello di Leccia, quello di Campietro e quello di Serra Sant’Ambrogio o di Sant’Onda. In epoche successive vennero edificati i tre borghi: quello di Montevecchio, quello di Poggetto e quello di Petrara. Proprio questi tre castelli e questi tre borghi si contendono il “Palio della Rocca” raffigurante l’immagine di Sant’Abbondio, prete romano e martire sotto la persecuzione di Diocleziano (anno 304 circa) attraverso una spettacolare corsa delle oche, gioco molto in voga nel periodo medievale e rinascimentale. La rievocazione del Palio, che si svolge in tre giorni, è un balzo all’indietro nell’epoca medievale: la città, con la sua sfilata in costume, gli addobbi delle vie, l’apertura delle osterie e delle botteghe artigiane vuole ricreare l’atmosfera tra la fine del ‘400 e gli inizi del ‘500. La rievocazione si apre il venerdì con l’apertura dell’Hostaria di Santa Honda la cui esistenza è provata da un documento del 1591 dal quale risulta che questa Hostaria pagava ai Della Rovere di Urbino una gabella di due ducati e trenta bolognini (Archivio Segreto Vaticano, arm.60, tomo VII, foglio 120-174). Segue una rappresentazione teatrale organizzata dal gruppo “La Compagnia Poco Stabile” che ogni anno lavora su opere risalenti al periodo medioevale e porta in scena spettacoli con costumi, musiche e ambientazioni tipiche dell’epoca. La manifestazione prosegue il sabato proponendo un convegno storico organizzato da un gruppo di studiosi che ogni anno approfondiscono gli studi e le ricerche su Serra Sant’Abbondio nel periodo medioevale e rinascimentale. Intanto il paese si trasforma riproponendo scene di vita medievale. Grazie ad un dettagliato e approfondito studio dei modi di vita propri di quel periodo, vengono riproposti numerosi mestieri, dallo spadaro alla tessitrice, dal cestaio al pittore che sono accuratamente realizzati dal Gruppo Storico degli Antichi Mestieri di Serra Sant’Abbondio. I festeggiamenti veri e propri si aprono con la benedizione delle oche e degli ocari da parte del parroco e con la lettura del bando che invita i cittadini serrani a partecipare alla sfida che si svolgerà il giorno successivo e che vedrà i sei castelli contendersi lo stendardo. La domenica, il giorno più importante della manifestazione, inizia con il corteo storico dei signori dei borghi e dei castelli che vengono accolti dal signore del castello principale accompagnati da un alfiere con uno stendardo simbolo del proprio castello e dalle oche protagoniste indiscusse della manifestazione seguite dal proprio ocaro. I sei partecipanti alla gara sono contraddistinti da sei colori e da sei simboli che rappresentano il loro castello: Campietro dal colore bianco azzurro ha come simbolo la colomba, Leccia, dal colore bianco e giallo, ha come simbolo la torre con il leccio, Serra Sant’Onda, dal colore bianco e rosso, ha come simbolo il leone, Montevecchio dal colore bianco e arancione ha come simbolo la volpe, Poggetto, dal colore bianco e nero, ha come simbolo il falco, infine Petrara dal colore bianco e verde ha come simbolo la sorgente d’acqua. Dopo la cerimonia del giuramento di fedeltà e lealtà, i sei ocari iniziano al sesto rintocco della campana comunale la corsa che proclamerà il vincitore. Lungo la via del centro storico del comune di Serra Sant’Abbondio, (circa 120 m) le oche, dopo un lungo e attento allenamento. iniziano la loro corsa inseguite dai loro ocari che impossibilitati a toccarle le incitano nella corsa. L’oca che con la sua zampa tocca per prima il traguardo fa proclamare il castello vincitore del Palio della Rocca. La giornata prosegue con spettacoli e intrattenimenti di vario genere fino a che la sera si conclude la manifestazione con lo spettacolo teatrale e danzante del gruppo di danza Puellae Leggiadre, che formatosi già da qualche anno ripropone coreografie e danze tipiche delle corti medioevali e rinascimentali. La manifestazione si chiude ufficialmente il giorno della festa del patrono Abbondio in cui durante una solenne celebrazione eucaristica il vescovo proclama il vincitore e consegna ufficialmente il palio.
Riconoscimenti
La manifestazione fa parte dell’Associazione Marchigiana Rievocazioni Storiche e è in atto il riconoscimento presso la federazione italiana rievocazioni storiche.