Nel panorama della Settimana Santa in Sicilia, Enna occupa un posto di particolare importanza. Nel periodo che precede la Pasqua, la città rivive le sue più antiche tradizioni che, tramandateci da oltre quattro secoli, ci aggiungono sempre più ricche di fascino. Risulta molto difficile stabilire la nascita delle prime processioni religiose; si può, però con certezza, affermare che furono gli spagnoli, sotto la loro dominazione, nel corso del XVI secolo, ad importare usi e costumi della Settimana Santa. La Spagna, infatti, dominò in Sicilia per oltre 300 anni, dagli inizi del XV secolo alla pace di Utrecht (1713), durante questo dominio, fiorirono numerose "confradias". Nel XVI e XVII secolo, esse svolgevano compiti assistenziali, prestando la propria attività presso ospedali e ricoveri, infatti nascono, oltre che per promuovere culto, principalmente come opere di pietà, carità, assistenza e volontariato. Nel 1740 esistevano a Castrogiovanni otto collegi, otto compagnie, diciassette confraternite e un’arciconfraternita, oggi ne sopravvivono solo quindici, la cui costituzione varia dal 1261 al 1973. Ad oggi, le finalità di tali aggregazioni tendono a promuovere la dignità della persona umana, mediante un impegno concreto nel rimuovere situazioni di bisogno e di emarginazione, individuali e collettive. Ogni confraternita si distingue l’una dall’altra per il proprio emblema e per il colore della mantella. Il vestiario del confrate, è formato, in linea generale, da un camice bianco, da un cingolo ai fianchi, da uno scapolare, da una mantella, dai guanti, da un cappuccio con la visiera e da una corona di vimini in testa. Le insegne che i confrati portano in processione, secondo un preciso ordine tradizionale, sono le croci, le insegne, i lunghi lampioni, chiamati in dialetto "blannuna" (dallo spagnolo "blandon" cioè ceroni). A distanza di circa cinquecento anni, al Settimana Santa Ennese ci fa ancora rivivere, in tono di mestizia, quel fascino particolare della celebrazione di riti che precedono la Pasqua. Ad Enna accade qualcosa di originale che, non si riscontra altrove: una moltitudine di confrati che, ordinati e composti, percorrono le vie della città per l’intera Settimana Santa.