Il santuario della Fortuna Primigenia è un complesso sacro dedicato alla dea Fortuna della città di Praeneste (oggi Palestrina,Roma). Si tratta del massimo complesso di architetture tardo-repubblicane dell’Italia Antica. Il santuario fu costruito alla fine del II secolo a.c. La datazione del complesso è tradizionalmente considerato di età Sillana.
I ritrovamenti attestano tuttavia l’esistenza del culto già dal IV- III secolo A.C.
Fu costruito probabilmente grazie a gruppi associati di cittadini, desiderosi di affermarsi dopo essersi arricchiti con i flussi di denaro e di manodopera provenienti dall’Oriente grazie alle guerre ad ai notevoli traffici commerciali. Si trattava con tutta probabilità di una classe devota all’imperialismo romano, ma esclusa dalla vita politica: non a caso Praeneste fu l’ultima avamposto in Italia a venire normalizzato nella guerra sociale e nella guerra anti-Silla.
Il santuario si articola su sei terrazze artificiali, edificate sulle pendici del monte Ginestro, collegate tra loro da rampe e scalinate di accesso. I muri di fondo delle terrazze sono realizzati in opera poligonale e in opera incerta.
Sopra il portico di fondo e la cavea teatrale dell’ultima terrazza sorse nel XII Secolo ad opera dei Colonna, il palazzo Colonna Barberini, ricostruito nelle forme attuali da Taddeo Barberini nel 1640 e dal 1956 sede del Museo nazionale archeologico prenestino.1
Il Museo espone le opere più rilevanti dell’Antica Praeneste, in particolar modo; la Triade Capitolina (II sec D.C.), il grande Mosaico nilotico (circa 80 A.C.), proveniente da un’aula del Foro repubblicano della città e raffigurante il paesaggio esotico del Nilo; è uno dei pochi esempi conservati di mosaico di epoca repubblicana, le Fortune di Anzio,(II Sec A.C.).
fonti: 1. Wikipedia