Il fascino e l’unicità del sito nascono dalla presenza di importanti testimonianze archeologiche e storiche inserite in un incontaminato ambiente naturale, 8 km di costa ricoperta di alte dune (vi crescono l’Ammophila Arenaria e il Pancratium Maritimum, specie di notevole pregio botanico) e 1600 ettari di entroterra in cui si alternano macchia mediterranea (mirto, lentisco, fillirea e alterno), zone umide, pinete e boschi (corbezzolo, erica arborea, leccio, farnia, farnetto, cerro e sughera). Un habitat naturale ideale per ricci, volpi e cinghiali, fagiani, colombacci, folaghe e aironi cenerini. L’area è stata antropizzata dall’Homo Erectus già 450.000 anni fa. L’ultimo ritrovamento archeologico, risalente al 2009, è una sepoltura enolitica con scheletri di guerriero e corredo funerario (visitabile presso l’Aquarium di Nettuno). Numerosi i resti del periodo romano: ville e peschiere, un ponte-acquedotto, un porto a testimoniare l’importanza dell’area sia come scalo marittimo e terrestre che come soggiorno estivo (ospitò Cicerone, Augusto, Tiberio e Caligola). Dopo l’abbandono e il decadimento seguito alle invasioni barbariche, sui resti dell’antico faro fu eretta, tra l’VIII e il X secolo, una Torre di avvistamento a difesa delle invasioni saracene, nel tempo più volte modificata per adattarla alle mutevoli esigenze difensive, fino a diventare una Torre costiera fortificata. La storia di Torre Astura, nota per il tradimento di Giovanni Frangipane verso Corradino di Svevia, è legata a quella del papato e delle famiglie nobiliari (Tuscolo, Frangipane, Orsini, Colonna, Caetani, Borghese) che nei secoli possedettero quel territorio. L’area, che fu teatro dell Sbarco alleato nel 1944, è stata set di numerosi film tra cui "Cleopatra", "Brancaleone alle Crociate" il "Pinocchio" televisivo, ed ha ispirato nei secoli pittori (Costa, Aerni, Orer), scrittori e poeti (Livio, Cicerone, Plinio, Svetonio, Gregorovius, D’Annunzio e Moravia).