E’ la più celebre e sontuosa tra le ville comasche. Villa Olmo deve il suo nome a un magnifico olmo allora più che centenario, oggi non più esistente, che la leggenda vuole fosse stato piantato da Plinio il giovane. Costruita per volontà del marchese Innocenzo Odescalchi, doveva servire da residenza estiva dei marchesi. I lavori furono commissionati all’architetto ticinese Simone Cantoni, il quale aveva già costruito Palazzo Serbelloni a Milano e ristrutturato il Palazzo Ducale di Genova. I lavori di costruzione iniziarono nell’anno 1782 e furono ultimati nel 1797. Di classico impianto neoclassico, fu affrescata da famosi pittori, ed è formata da un corpo centrale che racchiude la struttura della zona mediana in cinque vani d’ingresso sopra i quali si innalzano sei colonne di stile ionico. Furono ospiti illustri Napoleone Bonaparte nel 1797 e Ugo Foscolo nel 1808. Nel 1824 la villa passa dagli Odescalchi alla famiglia Raimondi che sistemò il piazzale antistante. Furono ospiti la regina delle due Sicilie, gli imperatori d’Austria Francesco Ferdinando I e Maria Carolina, Metternich, Radetzsky, Giuseppe Garibaldi che qui fu protagonista di una storia d’amore con Giuseppina Raimondi conclusa con un matrimonio subito interrotto. Il passaggio di quest’ultimo a Villa Olmo è segnato da un piccolo medaglione su un caminetto di uno dei salotti al piano terreno. Nel 1883 la proprietà è ceduta ai Visconti di Modrone i quali apportarono diversi cambiamenti alla disposizione interna dei locali e in particolare affidarono all’architetto Emilio Allemagna l’abbattimento delle scuderie e di un portico, l’apertura di due balconate, i la sistemazione del parco e la costruzione di un piccolo teatro di 90 posti che fu affrescato dal Fontana. Inoltre la facciata fu arricchita dallo stemma visconteo, sostenuto da due putti, sormontato da una corona ducale in sostituzione dell’originaria pietra con la parola “Olmo”. Dall’atrio si accede al grande salone da ballo con statue e affreschi; vi sono molte altre sale, una cappella con magnifici bassorilievi e una sala della musica anch’essa affrescata. Di notevole interesse è anche il parco che la circonda, aperto al pubblico, nel quale si trova un tempietto neoclassico . Nel centro del giardino davanti alla villa si innalza una fontana di marmo, opera dello scultore Odolfredi, formata da un’ampia vasca sporgente al centro di un tappeto erboso, nella quale si vedono due fanciullini che giocano trascinando un mostro marino. Nel 1924 la villa passò al Comune di Como che ne ha fatto sede di conferenze, mostre di pittura, eventi culturali e musicali. Nel 1927 la villa ospitò l’esposizione internazionale nel primo centenario della morte di Volta. Dal 1982 è sede del Centro di Cultura scientifica “Alessandro Volta” e di manifestazioni quali l’Autunno Musicale; in estate i suoi giardini ospitano il Festival del Teatro Sociale di Como. Più recentemente ospita da Marzo a Luglio una prestigiosa mostra di pittura.