Zona archeologica e Basilica Patriarcale di Aquileia

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Zona archeologica e Basilica Patriarcale di Aquileia

Aquileia

Siti Culturali

Aquileia fu fondata dai Romani nel 181 a.C. all’estremità orientale della pianura veneta, a pochi chilometri dal mare, sulla riva del fiume Natisone, allora navigabile. Fu inizialmente considerata una colonia avamposto contro l’invasione di popoli barbari e punto di partenza per conquiste militari, ma col tempo divenne sempre più importante per il commercio e lo sviluppo di un artigianato raffinato. Sotto l’impero di Cesare Augusto divenne una delle più ricche città dell’impero e la maggior parte delle sue rovine restano intatte nel sottosuolo della pianura circostante dando vita, alla più grande riserva archeologica nel suo genere. Ad oggi sono in parte visitabili il foro, un piazzale di forma rettangolare lastricato in pietra d’Aurisina situato al centro della città romana; il sepolcreto, una breve porzione di necropoli in cui sono stati individuati alcuni recinti funerari; il porto fluviale romano, nella parte orientale della città, accanto al quale si estendevano i grandi magazzini per lo stoccaggio delle merci; e poi ancora le terme, i complessi residenziali, le mura difensive e l’anfiteatro romano. Con il Cristianesimo divenne un centro di organizzazione ecclesiastica e per volere del vescovo Massenzio (811-838) fu iniziata la costruzione della Basilica patriarcale, terminata nel 1031, che giocò un ruolo decisivo nella diffusione del cristianesimo nell’Europa centrale. La Basilica patriarcale di Aquileia è il monumento più imponente della città: si tratta del risultato finale di una successione di edifici le cui radici risalgono al II sec. d.C. E’ un edificio che ha preservato intatti i caratteri della sua monumentalità, con l’eccezionale pavimentazione in mosaico raffigurante allegorie sul tema della lotta tra paganesimo e cristianesimo e passi dei Vangeli. L’interno dell’attuale basilica è a croce latina a tre navate, il suo orientamento è sull’asse est-ovest, come consuetudine nelle chiese cristiane. Danneggiata negli anni dalle invasioni barbariche e da terremoti, attualmente la Basilica è in stile romanico, con alcuni particolari gotici e rinascimentali, frutto di successive ristrutturazioni.
Riconoscimenti
Patrimonio Mondiale UNESCO
Informazioni responsabile
Importante crocevia di culture, estremo lembo orientale d’Italia, il Friuli è terra di confine. Monti, colline, pianure e mare, e poi boschi, lagune, borghi e città, compongono il ricco e variegato mosaico di una regione tanto marginale quanto profondamente ricca di contenuti storici. Qui si fondono la cultura germanica, quella slava e quella latina. Gorizia, città di confine, ha un centro storico contraddistinto da scenografiche piazze ed un reticolo di antiche strade sulle quali si affacciano palazzi storici e chiese. Su piazza Cavour si affacciano alcuni tra i palazzi principali della città, come la Casa del Comune, la Casa degli Ungrispach e il palazzo degli Stati Provinciali. Il Duomo di Gorizia, d’impianto quattrocentesco, presenta al suo interno un aspetto seicentesco e custodisce pregevoli altari del Seicento, un pulpito settecentesco decorato a bassorilievi, ricche decorazioni barocche ed un’interessante Cappella Gotica dedicata a Sant’Acazio. Palmanova è uno dei gioielli delle terre di Udine. Città fortezza a pianta stellare a nove punte, ha al centro piazza Grande, esagonale e molto ampia. Sul giro dei bastioni della città si aprono le monumentali porte Cividale, Udine e Aquileia realizzate dallo Scamozzi. Sulla piazza principale si affaccia il Duomo, dalla candida facciata in pietra bianca d’Orsera e pietra grigia di Aurisina. La città ospita anche alcuni palazzi tipici veneziani che si aprono sulle larghe vie della città, la Loggia dedicata ai caduti ed il Palazzo dei Provveditori Generali.

Galleria Fotografica